venerdì 29 ottobre 2010

Fitness, alleato della dieta

Secondo uno studio pubblicato sull’«American Journal of Physiology», cominciare un’attività fisica dopo una dieta permette di consolidare i risultati ottenuti riducendo l’appetito e bruciando più grassi. Il ruolo del calcio nei processi di dimagrimento.

Seguire una dieta ipocalorica richiede costanza, buona volontà, anche qualche sacrificio. Ma cosa fare in seguito per mantenere il peso forma? A questo interrogativo hanno risposto gli esperti dell’University of Colorado Denver secondo cui l’ideale sarebbe cominciare un’attività fisica. Praticare fitness, dicono gli studiosi, aiuta a non recuperare i chili persi con la dieta in quanto riduce l’appetito, limita l’accumulo di cellule adipose e spinge l’organismo a bruciare calorie dai grassi prima che dai carboidrati, contrastando così l’insorgenza dello stimolo della fame e favorendo un maggior dispendio calorico. La scoperta, verificata su modelli animali, è particolarmente interessante in quanto evidenzia come l’attività fisica possa prevenire l’aumento di cellule adipose legato all’aumento di peso, smentendo la convinzione comune che il numero di tali cellule sia fisso e non modificabile dalla dieta o dallo stile di vita. Perdere peso, spiegano i ricercatori, seppure semplice come concetto – si tratta di spendere più calorie di quante se ne introducono –, è una questione che coinvolge diversi fattori: fisiologici, psicologici, cognitivi, legati allo stile di vita. L’esercizio fisico, in qualche modo, altera il cosiddetto «defended weight», il peso cioè che la fisiologia e il metabolismo di ciascun individuo tendono a mantenere costante. Un aiuto per non accumulare chili di troppo potrebbe venire anche dal calcio, minerale di cui alcuni studi hanno messo in rilievo l’importanza nei processi di dimagrimento. Una ricerca dell’Università di Knoxville (Tennessee) ha mostrato la sua azione regolatrice nei confronti delle cellule adipose, spingendole a bruciare piuttosto che a immagazzinare i grassi in eccesso. Il calcio, quindi, spiega Michael Zemel, autore della ricerca, è in grado di influenzare il metabolismo dei lipidi e di favorire lo smaltimento dei grassi consentendo un più rapido calo ponderale senza ridurre la massa magra. Si tratta di un complesso meccanismo biochimico, che coinvolge anche la vitamina D e alcuni enzimi, per mezzo del quale alte dosi di calcio inducono una riduzione della produzione di nuovi lipidi (lipogenesi) all’interno del tessuto adiposo. Quando si intende perdere peso, conclude Zemel, piuttosto che rinunciare ai latticini, ricchi di calcio, sarebbe invece più opportuno integrarli nella dieta preferendo quelli a basso contenuto di calorie e di grassi.

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