martedì 2 novembre 2010

Via il mal d’autunno con la vitamina D

 

 

 

 

 

Le ipotesi di alcuni ricercatori della Loyola University di Chicago sul ruolo della vitamina D nel contrastare il cosiddetto «winter blues», il mal d’autunno che spesso si accompagna al cambio di stagione e alla diminuzione delle ore di luce.

L’umore non è dei migliori, si preferisce evitare il contatto con gli altri, per non dire della mancanza di energia, della scarsa concentrazione e della sonnolenza sempre in agguato. Se questi sintomi vi colgono tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, potreste essere vittime del Seasonal Affective Disorder, ossia «depressione ad andamento stagionale».
Secondo gli studiosi del fenomeno, questa forma di depressione è strettamente legata ai cambiamenti climatici che si registrano al passaggio da una stagione all’altra e in particolar modo all’arrivo dell’autunno (in questo caso si parla di «winter blues»), quando a complicare il quadro si aggiunge la diminuzione delle ore di luce. Diversi studi hanno infatti dimostrato come il tono dell’umore sia influenzato dalla quantità di luce a cui un individuo viene esposto: basti pensare alla maggiore incidenza dei casi di depressione man mano che ci si allontana dall’equatore. Il tutto, secondo le ipotesi più accreditate, si verificherebbe per l’alterazione dell’orologio interno, a sua volta regolato dal ritmo luce-buio, che comporta variazioni nella secrezione di alcuni neurotrasmettitori (come la serotonina) coinvolti nella regolazione del tono dell’umore.
Altri studi, peraltro, hanno giustificato la correlazione tra sintomi depressivi e riduzione delle ore di luce con una carenza di vitamina D, sostanza che l’organismo sintetizza proprio a seguito di esposizione alla luce solare. Allo scopo di approfondire l’argomento, alcuni ricercatori della Loyola University di Chicago stanno preparando uno studio per verificare gli effetti di una supplementazione di vitamina D sul tono dell’umore. «Esistono evidenze scientifiche sulla capacità della vitamina D di ridurre l’insulino-resistenza»: è questo il presupposto da cui parte Sue Penckofer, coordinatrice dello studio. L’insensibilità dei tessuti all’insulina, l’ormone che regola la concentrazione degli zuccheri nel sangue, oltre a essere una condizione fisio-patologica che prelude al diabete, è stata associata anche a una riduzione delle concentrazioni di serotonina, neurotrasmettitore coinvolto nell’insorgenza della depressione. Per 6 mesi, 80 donne di varia età (dai 18 ai 70 anni) assumeranno supplementi di vitamina D con l’obiettivo sia di regolare il controllo glicemico che di stabilizzare il tono dell’umore: «Se riusciremo a stabilizzare i livelli di insulina – afferma Penckofer –, avremo trovato un modo semplice e conveniente per migliorare il controllo degli zuccheri nel sangue e ridurre i sintomi depressivi in queste donne». «Se efficace – aggiunge – la vitamina D potrebbe rappresentare un’alternativa terapeutica nella cura sia del diabete che della depressione».

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Loyola University

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